La mia teoria mi pervenne in sogno nel 1977 (vedi articolo del blog), ma pur essendo un sensitivo (e mia nonna fosse una veggente) mi sembrò del tutto fantasiosa, fino a quando nel 2001, lessi un articolo di micropsicoanalisi che parlava proprio delle testimonianze degli psicoanalisti di connessioni inattese tra più persone che nemmeno si conoscevano.
Questo l’articolo “La situazione” della rivista “Scienza e Psicoanalisi”:
E questa la parte interessante e stupefacente:
Sovente, l’analizzato, durante le sedute successive a tale studio e alla visita dei luoghi dove ha passato la sua infanzia, l’adolescenza e anche la vita adulta, oppure durante la visita dei luoghi della sua filogenesi (gli insediamenti dove abitavano i suoi antenati) riporta in seduta fatti che se si usassero categorie usuali di spiegazione, potrebbero essere interpretati solo facendo ricorso ad un concetto ben opinabile: la telepatia.
Le associazioni di seduta, nel periodo che segue la visita, vertono sullo stupore che qualche parente completamente all’oscuro di tali procedure (la madre per esempio) abbia spontaneamente iniziato a parlare di fatti avvenuti in quella o quelle case, che i giorni precedenti, erano state l’oggetto della visita. La cosa ancora più interessante è che in quei giorni o in quella, o quelle settimane, si facciano sentire o vedere, in modo diretto o indiretto, (visite, telefono o altri mezzi di comunicazione) persone che in epoche diverse della vita del soggetto, erano state depositarie di traslazioni (transfert) che ripetevano rapporti con elementi (persone, fatti, etc.) accaduti durante il periodo in cui il soggetto viveva in quella determinante casa visitata.
Anche se sembra assolutamente irreale, il fenomeno ci porta a pensare che la raccolta dei dati rappresentazionali-affettivi che avviene durante la visita metta in moto processi energetici che tendono a far entrare nella forma ripetitiva, anche altri oggetti in quanto rapporti transferali esistenziali, che sono costretti (le motivazioni sociali sono spesso inconsistenti) ad interagire inconsciamente con la situazione creatasi durante la visita dei luoghi.
Per dirla in modo più chiaro, esiste una situazione omeostatica del sistema inconscio-preconscio-conscio che regola i rapporti tra gli elementi della forma, servendosi della continuità del vuoto. La visita dei luoghi che fa da resto diurno alle attività dell’inconscio, mette in moto processi che si specificano nel secondario e, per esempio, il signor o la signora tal dei tali, che in epoche successive sono entrati nella storia transferale del soggetto, come in una «piece» teatrale sono inconsciamente «scritturati» per partecipare alla vicenda esistenziale del soggetto stesso. E’ un fenomeno molto simile a quello per il quale un personaggio conosciuto o sconosciuto entra a fare parte della nostra vita onirica.
Certamente tutto questo discorso diventa follia se non si tiene conto…
Non teniamo conto della teoria psicoanalitica citata (che non ha fondamento scientifico), ma esaminiamo solo i FATTI di cui gli psicoanalisti sono testimoni dei racconti dei loro pazienti dopo la visita dei luoghi:
E’ come se nascessero dei SOGNI COLLETTIVI di più persone, che poi li spingessero ad interagire, a livello inconscio, nella VITA REALE, come in un SOGNO PREMONITORE o una PROFEZIA CHE SI AUTOAVVERA.
Questa era la conferma di quanto rivelato nel sogno fatto nel 1977. Subito dopo iniziai gli studi e le ricerche su molteplici campi dello scibile, come psicoanlisi, psiologia junghiana, psicosomatica, neuroscienze, genetica, epigenetica, maccanica quantistica, sistemi complessi biologici (che già conoscevo avendo osservato il comportamento COLLETTIVO di insetti sociali), etc.
Scrissi quindi una prima versione della teoria sotto forma di racconto fantastico. Questi i primi tre capitoli su venti complessivi e circa 200 pagine.
La cosa stupefacente fu che tra i primi a leggere il racconto, stampato in poche copie, fu un parroco veggente, che faceva messe di guarigione, che mi volle conoscere personalmente, come scrivo nell’articolo La mia prima confidenza da un “sensitivo”.
Dopo un esorcista guaritore a cui ho promesso di non fare il suo nome, e l’esorcista ufficiale della Provincia di Messina, Raimondo Miraglia, che conoscevo già da otto anni, come scrivo nell’altro articolo del blog: CONFIDENZE DA UN VERO ED ECCEZIONALE RABDOMANTE E RADIOESTESISTA
Interessanti i tre commenti a questo articolo, in cui nel terzo scrivo:
Per dovere di cronaca, con la Sig.ra Miraglia, nipote dell’ex esorcista ufficiale della provincia di Messina, Prof. Raimondo Miraglia, subito dopo il commento, ci siamo chiariti.
Lui aveva scritto un libro, di cui mi aveva detto solo il titolo significativo “L’ALDILA’ E’ ALDIQUA’”, che non avevo mai letto; ma evidentemente è in linea con la mia TEORIA della RETE degli INCONSCI, che afferma che il mondo che da millenni immaginavamo “spirituale” o “metafisico”, invece è nella nostra stessa dimensione fisica, ma è di natura PSICHICA.
Questa per me è una grande conferma, dato che l’esorcista era cattolico. Siamo stati amici per circa trent’anni, e aveva letto tutto quello che avevo pubblicato.
Dopo ho conosciuto una trentina di altri mistici-sensitivi di diversi tipi, ma tutti mi percepivano come uno di loro, e per questo si confidavano con me, dandomi molte conferme della mia teoria.