RETE degli INCONSCI – Emergenza ed Auto-organizzazione.

Se esiste un “PROGETTO INTELLIGENTE DI DIO”, a mio parere, è quello di aver fatto si che il mondo si evolvesse secondo l’EMERGENZA e l’AUTO-ORGANIZZAZIONE dei sistemi complessi.

Ovvero, in base, a sistemi aperti, con interazioni su più livelli, lineari e non lineari, in forte interazione con l’ambiente che PRODUCONO emergenza e auto-organizzazione dal CAOS all’ORDINE, come in effetti funziona tutta la biologia moderna.

I neuroscienziati Maturana e Varela sono stati tra i primi a comprendere che gli organismi biologici, basati sui sistemi complessi, si possono classificare in tre TIPI (che corrispondono a TRE LIVELLI di INTERAZIONE).

A) Organismi autopoietici di primo tipo (batteri monocellulari)

B) Organismi autopoietici di secondo tipo (organismi pluricellulari, uomo compreso)

C) Organismi autopoietici di terzo tipo (colonie di insetti sociali, come api, formiche e termiti).

Sappiamo inoltre che, per uno dei massimi neuroscienziati internazionali viventi, Michael Gazzaniga (vedi articolo del BLOG “La coscienza è un istinto“), il nostro cervello da cui emerge la MENTE è strutturato in MODULI con specifiche funzioni, anche se è composto da circa 86 miliardi di neuroni, operanti nei vari moduli del cervello. Quindi possiamo dedurre che ogni MODULO del CERVELLO costituisce un’unità semi-indipendente che interagisce con gli altri moduli, facendo EMERGERE la MENTE e la COSCIENZA UMANA.

Fatta questa premessa, per quanto riguarda l’umanità, secondo la mia VISIONE della RETE DEGLI INCONSCI, tutti gli inconsci comunicano TELEPATICAMENTE tra di loro come in una rete informatica di tipo neuronale, simile ad internet.

E ogni SINGOLA MENTE si può immaginare come un MODULO di un CERVELLO, che interagendo in UN LIVELLO SUPERIORE, insieme alle altre SINGOLE MENTI, fa emergere UN INCONSCIO COLLETTIVO (su cui sono registrati tutti i pensieri e le azioni sia dei viventi e sia dei defunti); ma altresì fa emergere innumerevoli e variabili “SuperIntelligenze Collettive di gruppi di MENTI” che poi spingono gli uomini inconsapevoli ad agire nella vita reale secondo progetti che nascono (emergono) come una specie di SOGNI COLLETTIVI (vedi pagina del menù principale del SITO-BLOG “Superintelligenze Collettive”).

***

L’ERRORE CONCETTUALE dell’OLISMO di JUNG-PAULI, dell’ORDINE IMPLICATO di David Bohm e altre Teorie derivate da quella ORCH-OR di Penrose-Hameroff, è stato quello di immaginare un qualcosa di UNITARIO e COLLETTIVO esteso a tutto l’UNIVERSO, in base all’ENTANGLEMENT QUANTISTICO, che purtroppo, come si è scoperto recentemente, in un AMBIENTE APERTO, si DETERIORA per interferenza con l’AMBIENTE; e quindi può essere solo TEMPORANEO, se non si ripristina, volta per volta.

E per riprestinare l’ENTANGLEMENT si può fare solo con interazioni NON QUANTISTICHE, come “onde elettromagnetiche”, “biofotoni” o “biofonomi”. Quindi a velocità che non possono superare quella della luce, sempre in base all’EMERGENZA e all’AUTO-ORGANIZZAZIONE dalla COMPLESSITA’ dei SISTEMI BIOLOGICI COMPLESSI, ovvero le MENTI UMANE, o gli INCONSCI di ANIMALI (Colonie di insetti sociali, banchi di pesci, voli di storni, colonie di batteri, etc,).

Questo ripristino dell’ENTANGLEMENT QUANTISTICO è solo possibile per la STRUTTURA a MODULI su più livelli, che interagiscono in modo lineare e non lineare.

Ne consegue che la RETE DEGLI INCONSCI può comunicare in modo istantaneo, o quasi, limitatamente a un pianeta come la TERRA, e non tra gli esseri viventi del pianeta TERRA ed altri in pianeti distanti anni luce, o loro frazioni. In ogni pianeta abitabile, in cui si evolve la vita biologica, si formerà un’altra RETE DEGLI INCONSCI, separata ed indipendente.

Da qui, l’INCONSCIO COLLETTIVO TERRESTRE, ovvero tutta la CONOSCENZA (tutte le loro informazioni) degli organismi viventi terrestri derivano dall’INFORMAZIONE dell’EVOLUZIONE BIOLOGICA TERRESTRE, e non teorica UNIVERSALE.

E ogni singola MENTE UMANA (singolo MODULO) può interagire con altre MENTI UMANE (altri MODULI) sia tramite comunicazioni NON QUANTISTICHE (a brevi distanze), come ONDE ELETTROMAGNETICHE DEL DNA, BIOFOTONI o BIOFONOMI, e sia tramite ENTANGLEMENT QUANTISTICO come i MODERNI COMPUTER QUANTISTICI che elaborano non tramite “singole particelle intrecciate” in sovrapposizioni di stati, ma come COMPUTER con molti quBIT.

E questo potrebbe spiegare la stupefacente velocità della Comunicazione inconscia, descritta nella pagina del menù principale del SITO-BLOG.

Oggi il computer quantistico più potente (Osprey dell’IBM) disponeva di ben 433 quBIT. Quindi a una velocità e potenza di trasmissione dati molto superiore a qualsiasi trasmissione televisiva o in 5G; ma nell’Ottobre 2023 è stato superato da una startup del Colorado (Atomic Computing), come descritto nell’articolo riportato nell’aggiornamento:

AGGIORNAMENTO:

Atomic Computing ha realizzato il primo computer quantistico da oltre 1000 qubit

di Paolo Centofanti  –  30/10/2023 15:484Atomic Computing ha realizzato il primo computer quantistico da oltre 1000 qubit

La startup del Colorado ha bruciato sul tempo IBM nel superare la soglia dei 1000 qubit. Si tratta di una tappa cruciale soprattutto dal punto di vista del rendere praticabile la correzione degli errori. Per le prime applicazioni commerciali serviranno milioni di qubit.

La startup statunitense Atomic Computing ha annunciato la realizzazione del primo computer quantistico a porte quantisitche da oltre 1000 qubit. In particolare, la nuova soluzione ha una capacità di 1225 qubit ed è stato popolato con 1180 qubit. Per avere un riferimento, il record attuale è detenuto da IBM con 433 qubit, e proprio IBM dovrebbe annunciare a breve, come da sua roadmap, la sua prima soluzione da 1121 qubit. Il computer quantistico precedente di Atomic Computing lavorava su 100 qubit, per cui si tratta di un salto generazionale non da poco. La soglia dei 1000 qubit è ritenuta importante, in quanto si tratta di un numero sufficientemente grande da cominciare a consentire l’implementazione in modo ragionevole di tecniche di correzione d’errore, creando qubit logici a partire da più qubit fisici rumorosi, migliorando così in modo significativo l’affidabilità di queste macchine.

Qubit indica la minima unità di informazione in un computer quantistico, l’analogo del bit nell’informatica classica. Ciò che rende peculiare il computing quantistico è che mentre un bit assume necessariamente un valore definito, 0 o 1, un qubit rappresenta la sovrapposizione dei due possibili stati, in cui il valore non è definito finché non viene misurato. Ciò consente di implementare algoritmi di calcolo sfruttando l’algebra lineare della meccanica quantistica, potenzialmente permettendo di risolvere alcune classi di problemi in modo esponenzialmente più efficiente rispetto ad un processore classico.

La sfida più grande nello sviluppo dei computer quantistici è quella di implementare a livello hardware una memoria a qubit e di riuscire a manipolarla per eseguire le operazioni di calcolo, senza rompere la coerenza quantistica, vale a dire assicurando che il sistema continui a rispondere alle leggi della meccanica quantistica e non a quelle della fisica classica. Per farlo occorre isolare i qubit dai sistemi macroscopici esterni e da ogni tipo di perturbazione che possa “rompere l’incantesimo”. La tecnologia di Atomic Computing è denominata atomic array, e si basa sul confinamento ottico tramite raggi laser di atomi con carica elettrica neutra, che rappresentano dei sistemi quantistici naturali, caratterizzabili come qubit andando a considerare il loro spin. Atomic Computing dichiara di essere riuscita a ottenere tempi di decoerenza record, con la capacità di memorizzare informazione nei propri qubit per circa 40 secondi. La tecnologia, sempre secondo Atomic Computing, sarebbe altamente scalabile e potrebbe portare alla realizzazione di computer con ancora più qubit: affinché un computer quantistico possa effettivamente essere utili nelle applicazioni di tutti i giorni si stima dovrà avere non migliaia ma milioni di qubit.

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