Nascita dei culti e fenomenologia della religione

Quando parliamo di “DIO” o di qualunque altre forma di entità soprannaturale, dobbiamo, però, essere consapevoli che è una “nozione” non molto precisa e Gerardus van der Leeuw, nel suo libro “Fenomenologia della Religione“, ci sottolinea che l’esperienza religiosa vissuta si riferisce a qualche cosa DI DIVERSO, CHE SORPRENDE, che esce dall’ordinario.

La credenza più antica è generata da osservazioni empiriche; e per la maggior parte dell’evoluzione della religione primitiva, dobbiamo sostituire all’immagine di Dio (concepita solo negli ultimi millenni), la semplice NOZIONE del diverso, dell’eterogeneo, dello straordinario.

(Si sa, ad esempio, che gli Aborigeni Australiani, vissuti per circa 50.000 anni isolati dagli altri continenti, non avevano nè il concetto di DIO, e nè quello della proprietà. Erano loro che appartenevano al territorio, eppure è il popolo con più veggenti, sensitivi e rabdomanti).

Il soprannaturale, in qualunque sua forma, è dotato di Potenza (o Mana), e non è di natura fisica, ma si rivela nella forza fisica o in tutte le forze e capacità possedute dall’uomo. Ad esempio, un cacciatore primitivo si allontana dal suo accampamento in cerca di selvaggina, e lungo la strada trova un sasso “colorato” molto bello; lo raccoglie e decide di portarlo a casa. Per pura casualità e coincidenze, da quel momento ha degli episodi molto fortunati sia a caccia, sia al ritorno a casa con la moglie e sia in altri vari episodi. Il cacciatore si convince allora che il sasso che ha raccolto ha un potere (un Mana) che le procura fortuna: Cosi’ nascono i vari poteri soprannaturali che l’uomo attribuisce agli oggetti, alle montagne, laghi, astri, etc.

Ad iniziare da 200.000 anni fa, con i cugini neanderthal, abbiamo i primi riscontri che l’uomo acquisisce la ragione e l’astrazione, con il culto dei morti, degli antenati e dell’arte (prime pitture rupestri).

In seguito nascono i poteri specializzati (ci si rende conto cioè che non tutte le potenze agiscono in tutti i campi, ma alcune agiscono solo in alcuni settori.

Tutte le religioni preistoriche e primitive, in ogni parte del mondo, nascono intorno alla figura dello Sciamano. Lo sciamano, a differenza del sacerdote o del re, non deriva da un’istituzione, ma ha base empirica, possiede facoltà innate o trasmesse e ha un comportamento di carattere estatico. Quando entra in trance è ponte fra le energie spirituali e quelle terrene, un canale della volontà divina e delle forze della natura che mette a disposizione dell’umanità.

Nei millenni, poi nacque la convinzione che la potenza era capace di rimanere attaccata agli oggetti (ad esempio agli Amuleti) e ai corpi più diversi; per questo fu coniata la parola tedesca “Seelenstoff” (letteralmente: materia dell’anima). Ma anche i luoghi, specie quelli consacrati con dei riti, divenivano centri di particolare rilevanza. Successivamente, nel mondo ellenistico-cristiano l’idea di potenza ci si presenta come “nozione di pneuma” (come anima universale, forza motrice entro tutte le cose) e di hegemònikon (anima individuale umana).

In conclusione, in qualsiasi religione o culto primitivo umano, l’attribuzione della potenza ad un oggetto, un astro o altro, è sempre stato un fatto empirico e spesso casuale, ma una volta attribuita tale potenza, sembra che più sì ci crede, e più persone ci credono e più tale potenza sembra divenire reale. Comprendere come possa accadere un fatto tanto contro-intuitivo è la CHIAVE per dare coerenza a tutto il MISTICISMO, e la Teoria della Rete degli Inconsci, riesce a dare questa SOLUZIONE.

A conferma di quanto sopra, il fisico quantistico Michael Brooks ha elencato le teorie più interessanti (e affascinanti) degli ultimi anni e tra queste c’è:

Nasciamo credenti
Esperimenti neuroscientifici hanno dimostrato che siamo naturalmente portati a credere alle entità invisibili. Il cervello umano si è evoluto ipotizzando una spiegazione vivente per ogni fenomeno: siamo discendenti di decine di generazioni che, se dietro un cespuglio in movimento non vedevano un predatore, pensavano istintivamente alla presenza di uno spirito maligno.

Di questa realtà bisogna tener conto nella nascita della filosofia presocratica, come superamento della mitologia greca; ovvero il nostro cervello doveva necessariamente trovare delle spiegazioni a qualcosa che il progresso scientifico di quel tempo non riusciva a spiegare. La metafisica di Socrate e Platone difficilmente poteva essere esente da questo “funzionamento” cerebrale ereditato.

Con il positivismo, un movimento filosofico e culturale, nato in Francia nella prima metà dell’800 e ispirato ad alcune idee guida fondamentali riferite in genere all’esaltazione del progresso scientifico, si passò all’estremo opposto, ovvero di ritenere reale solo ciò che è concreto e sperimentabile, e non astratto.

Per cui tutti i presunti fenomeni esoterici o spirituali erano ritenuti, prima, appartenenti a un’altra dimensione; e successivamente, con il positivismo, semplicemente immaginari e non reali.
A partire dall’inizio del 900, con le rivoluzioni scientifico culturali della Relatività di Einstein e soprattutto della Meccanica Quantistica, l’atteggiamento di alcuni scienziati, come Wolfgang Pauli (che fu l’ispiratore dell’inconscio collettivo di Carl Gustav Jung e di David Bohm (padre dell’olismo scientifico), iniziò a cambiare.

Entrambi si basano sul concetto di OLISMO, una posizione teorico-metodologica basata sull’idea che le proprietà di un sistema non possano essere spiegate esclusivamente tramite le sue componenti. Per il punto di vista “olistico”, la sommatoria funzionale delle parti è sempre maggiore/differente della somma delle prestazioni delle parti prese singolarmente. Un tipico esempio di struttura olistica è l’organismo biologico, perché un essere vivente, in quanto tale, va considerato sempre come un’unità-totalità non esprimibile con l’insieme.

Per quanto l’olismo nasca in Occidente soltanto nel XVII secolo con il panteismo di Spinoza, esso fonda le filosofie orientali sin dal XIII secolo a.C. Le filosofie-teologie indiane sono infatti tutte olistiche, e l’olismo è uno degli elementi di base di tutta la speculazione orientale, quale si ritrova anche in Cina nel Taoismo, che si origina nel VI secolo a.C. circa. Quindi, la sua identificazione e definizione ha luogo in Occidente con grande ritardo, solamente dal XX secolo, basandosi su una tradizione che è riferibile soltanto al Neoplatonismo (III-VI secolo) e in particolare in Plotino (III secolo). Tradizione assai debole quindi nel mondo giudaico-cristiano, se si esclude, appunto, Baruch Spinoza e prima di lui Giordano Bruno. Spinoza con un’originalissima interpretazione della Bibbia si oppone al dualismo cartesiano con il suo panteismo (Dio è il Tutto). Più tardi, in qualche misura, anche Johann Wolfgang von Goethe che raccoglieva suggestioni mistico-olistiche del pensiero tardo-medievale può essere considerato un olista.

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NOTA: La nostra teoria della RETE DEGLI INCOSCI è in realtà una VISIONE ALTERNATIVA DELLA REALTA’,

ovvero un sistema filosofico alternativo alla Metafisica, all’Olismo e al Riduzionismo-relativismo sopra descritti, e spiega, anzi, come mai negli effetti pratici, i RITI delle scuole filosofiche basate sulla metafisica o sull’olismo (e ve ne sono a migliaia) funzionano realmente.

E spiega anche perchè più una scuola di pensiero esoterica è antica e più condivisa, funziona nei RITI PRATICI meglio di scuole più recenti e meno diffuse.

Un esempio di questo è avvenuto nel Nuovo Manuale Canonico di Esorcismo Cattolico, voluto dal Concilio Vaticano II, e di cui in questo LINK viene riportata la storia con un articolo di Padre Amorth

Ovvero, nè le alte sfere del Vaticano e nè i migliori esorcisti capivano perchè il vecchio rituale funzionasse meglio del nuovo, tanto che alla fine, per salvare a tutti la faccia, il nuovo prefetto della Congregazione per il culto divino, di allora, il cardinale Jorge Medina, ha affiancato al Rituale una Notificazione. In cui si afferma che gli esorcisti non sono obbligati ad usare questo Rituale, ma se vogliono possono utilizzare ancora il vecchio facendone richiesta al vescovo. I vescovi devono chiedere l’autorizzazione alla Congregazione che però, come scrive il cardinale, «la concede volentieri».

Stesso concetto vale per tradizioni di esoterismo che si rifanno, ad esempio, all’Antica Magia Egizia, ai Misteri Caldei e ai Segreti dei Templari, o in oriente al Taoismo.

Sarebbe bene rispondere alla domanda “perchè RITI apparteneti a teorie esoterische diversissime tra di loro, funzionano nella PRATICA lo stesso (più o meno bene) e perchè se le tradizioni sono più antiche e diffuse, funzionano meglio”.

Difficilmente, nè la Metafisica e nell’Olismo possono dare una risposta logica ed esaustiva. La nostra Visione Alternativa della Realtà, si.

Già nella presentazione della teoria nel sito WEB di pisicosomatica “SPAZIOMENTE”, alla fine fu scritto:

A detta di alcuni studiosi che ne hanno presa visone, questa teoria, oltre che essere affascinante, faccia parte di un generale ampliamento di prospettiva che pare si stia affacciando in sempre più persone. Il grosso merito di questa, però, è quello di riuscire a dare coerenza alle varie parti del puzzle.

 

Informazioni su inconsci2

filosofo evoluzionista
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